Il Cavo Scaldante

I Cavi Scaldanti si trovano applicati indifferentemente nell’industriale come nel settore civile. Infatti  sono impiegati nel riscaldamento di tubazioni contenenti liquidi come i combustibili densi o le tubazioni antincendio, per impedire la formazione di ghiaccio sulle rampe o sui piazzali, oppure per mantenere libere le tubazioni dei pluviali o evitare l’accumulo di neve sui tetti, infine grazie alle nuove tecnologie e all’avvento delle forme di energia alternativa si può riscaldare la casa con il riscaldamento elettrico a pavimento. Quanto sono molteplici le applicazioni e gli usi, tanto sono semplici le modalità di installazione che consentono di installare i cavi in ogni situazione, rispettando delle semplici regole dettate dal Costruttore.
Ad esempio per evitare il gelo delle tubazioni i cavi sono fascettati, legati nella parte inferiore della tubazione, ed a seconda delle quantità di calore che devono apportare alla tubazione sono disposti magari in duplice fila, o sono avvolti a spirale, fra la tubazione e l’isolante termico che la separa dall’ambiente circostante. Nei pavimenti dei piazzali e delle rampe i cavi vengono posati immediatamente sotto il piano di calpestio, e sono di norma disposti a zigzag. La quantità di calore disperso dai cavi deve essere progettata ed oculatamente studiata e può variare da pochi watt al m2 sino a 300 watt per le rampe d’accesso per evitare la formazione di ghiaccio o il deposito della neve . I cavi scaldanti possono essere costruttivamente di due tipi, a potenza costante o autoregolanti. Per i cavi a potenza costante l’emissione di potenza è regolata da un termostato che attiva secondo la necessità il passaggio della corrente nei conduttori di rame isolati in gomma siliconica, dai quali è prelevata l’energia nei punti di giunzione interna ad intervalli prestabiliti, in modo da alimentare gli elementi scaldanti costituiti da spire in nichelcromo. I cavi autoregolanti sono sostanzialmente costituiti da conduttori in rame stagnato, da un nucleo scaldante costituito da un polimero miscelato con particelle di grafite, da una guaina isolante, da una calza di rame stagnato con funzione di protezione meccanica e di una messa a terra, ed infine da una guaina esterna in PVC o FLUOROPOLIMERO a protezione dagli agenti chimici o meccanici. Il principio di funzionamento del cavo autoregolante è il risultato della combinazione costruttiva degli elementi sopradescritti. Infatti a bassa temperatura le particelle di grafite sono di fatto dei collegamenti elettrici tra i due conduttori in rame. Applicando tensione ai conduttori, il cavo comincia a generare calore per effetto Joule. Con il conseguente innalzarsi della temperatura del cavo si interrompono i collegamenti in grafite fra i conduttori, che di fatto fa diminuire l’effetto Joule prodotto dal passaggio di corrente. L’aumento della temperatura del cavo si ha quando la parte da scaldare non assorbe il calore. Con questo funzionamento automatico si ha che il cavo scaldante si autoregola con le condizioni della parte da scaldare, è praticamente impossibile che il cavo si surriscaldi, ed infine non è necessaria l’installazione dei termostati. E’ infine doveroso segnalare per questi cavi che la potenza per ogni metro lineare è specifica, e la potenza assorbita dal cavo è indipendente dalla sua lunghezza.